Sicurezza informatica

Sicurezza informatica, i tuoi dipendenti sono consapevoli dei pericoli della Rete?

Secondo recenti studi, uno dei principali motivi di successo degli attacchi informatici è l’impreparazione e la mancata consapevolezza del rischio da parte dell’utente finale.


Il 2019 è stato l’anno della cyber security e della protezione dei dati. Ad oggi, la sicurezza informatica è diventata una priorità non solo per le aziende, ma anche per il singolo utente. Secondo un recente studio, il 2019, oltre per un considerevole incremento degli attacchi informatici, si è distinto per la varietà con cui i cyber criminali colpiscono le proprie vittime. Gli attacchi informatici sono sempre più mirati, nel tentativo di carpire dati sensibili, e anche le tecniche usate sono sempre più sofisticate. Tra i maggiori rischi individuati per il 2020 si annovera il phishing, ovvero il furto di dati personali via mail o messaggio, i ramsonware, virus che criptano le informazioni al fine di un riscatto, ma anche i rischi provenienti dai dispositivi smart che si collegano in rete e che prevedono l’infezione di un numero elevato di computer, trasformati in zombie e aggregati in una botnet dalla quale poi viene sferrato un attacco congiunto al server.


A questo punto la domanda è: come si può fronteggiare il pericolo? E ancora, è sufficiente dotarsi di un sistema tecnologico di cybersecurity?

Per proteggere il loro patrimonio di dati e informazioni sensibili la maggior parte delle aziende corre ai ripari investendo pesantemente nella tecnologia. Questo primo step è indubbiamente molto importante, tuttavia non è sufficiente. Già, perché investire nella tecnologia senza fare altrettanto per sensibilizzare e responsabilizzare il dipendente sulle minacce che imperversano in Rete è un investimento che può rivelarsi vano. Secondo recenti studi, proprio l’utente finale rappresenta l’anello debole di questa catena posta a difesa dei propri dati. Basti pensare al phishing e al fatto che un utente inavvertitamente possa aprire una mail dannosa per procurare danni ingenti all’azienda per cui lavora. L’utente, la persona, rappresenta la prima linea di difesa contro le minacce provenienti dal web e per questo diventa sempre più indispensabile che sia consapevole e in grado di comprendere a pieno i rischi che potrebbero sorgere a seguito di comportamenti “irresponsabili”.



La formazione innanzitutto.

Ecco perché è fondamentale educare e responsabilizzare l’utente sulle tematiche inerenti alla cybersecurity, con l’obiettivo di allineare il suo comportamento a una più ampia e avanzata strategia di sicurezza informatica. In quest’ottica, è importante avvalersi di un servizio di formazione di alto livello per tutti i dipendenti delle aziende. Meglio, se la formazione è personalizzata e impostata secondo le reali esigenze e il ruolo assunto da un determinato utente. Nel percorso formativo, Netica utilizza simulazioni di phishing che si rifanno alle più usuali modalità di attacco, per comprendere il comportamento degli utenti ed eventualmente correggerlo. Inoltre, durante tutto il percorso di formazione, l’azienda mette a disposizione dei dipendenti degli strumenti pratici per monitorare e migliorare l’approccio al web degli stessi, al fine di valutarne i progressi sulle base delle conoscenze acquisite.



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